Due situazioni a confronto. |
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marted́ 04 aprile 2006 |
Buenos Aires, Argentina.
BUENOS AIRES - A pochi giorni dal trentesimo anniversario del colpo di stato militare in Argentina, il capo dell'esercito, generale Roberto Bendini, ha rinnegato il golpe e ha espresso dure critiche al modello economico imposto dalla dittatura. Nel corso di una cerimonia ufficiale, Bendini ha detto: ''il 24 marzo del 1976, insieme all'instaurazione di un terribile apparato repressivo, comincio' a imporsi in Argentina una politica economica di distruzione del patrimonio nazionale, di indebitamento esterno, di distruzione dell'apparato produttivo a beneficio della speculazione finanziaria, della perdita dei diritti sociali e politici e della disarticolazione dello Stato''. (Agr)
Confindustria, Italia.
Per uscire dalla crisi economica serve uno sforzo collettivo e anche gli schieramenti politici dovrebbero condividere gli obiettivi prioritari da raggiungere. E' l'appello lanciato dal vicepresidente di Confindustria Andrea Pininfarina nel suo intervento al convegno biennale del Centro studi (Csc) incentrato sulla "concorrenza" come "bene pubblico". (segue)
"Non si e' mai vista una comunita' che esce dalla sua crisi, e nel caso dell'Italia si tratta ormai di una lunga e grave crisi - ha affermato - solo grazie allo sforzo di pochi, all'impegno individuale di alcuni protagonisti e di alcune minoranze. Siamo di fronte alla necessita' di uno sforzo collettivo". Secondo Pininfarina, "ci vuole una tensione generale, che accomuni l'intero paese. Sappiamo benissimo che cio' raramente avviene in campo politico - ha evidenziato - siamo convinti che e' bene che sia rispettato il libero gioco dell'alternanza di governo ma su alcune questioni cruciali per le sorti della nazione servirebbe una condivisione dei traguardi da raggiungere". E per costruire il consenso sull'obiettivo generale di rilancio del paese bisogna cercare di combinare la meritocrazia con l'uguaglianza. E per tornare a correre l'Italia ha bisogno di piu' concorrenza. "Puntiamo sul mercato e la concorrenza - ha evidenziato il vicepresidente di Confindustria - anche perche' ci sembra di vedere intorno a noi il rischio non solo di una societa' invecchiata ma anche di una societa' fatta di caste. Vediamo una perdita di mobilita' sociale, che impedisce di promuovere i piu' bravi, quelli che lo meritano davvero". |